Bahrain-Merida, Nibali: “Continuerò finché sarò tra i migliori. Froome e Dumoulin possono conquistare la Tripla Corona”
Vincenzo Nibali comincia a delineare la sua stagione. Il primo ritiro della squadra sarà tra due settimane in Croazia, mentre il debutto è stato deciso sarà in Argentina. In attesa di conoscere il percorso del Giro d’Italia 2017, per lui non è possibile ancora prendere una decisione finale sul suo calendario, ma intanto restano alcuni punti fermi nel suo futuro, non solo prossimo. Intervistato dai colleghi portoghesi di O Jogo, il corridore della Bahrain – Merida parte da due obiettivi che sinora non ha centrato, nella sua pur vincente carriera.
Vincitore in carriera già di quattro grandi giri, unico in attività ad aver completato la Tripla Corona, il siciliano ha ancora molto da dare al ciclismo, ma anche da ‘chiedere’. Molto sfortunato nelle occasioni che ha avuto, Vincenzo Nibali ha ancora due grandi sogni nel cassetto, che sinora gli sono sfuggiti: “Mondiale e Giochi Olimpici“. La caduta a Firenze potrebbe essere riscattata il prossimo anno a Innsbruck 2018, mentre per la scivolata di Rio si potrebbe andare a caccia dell’ultima grande impresa a Tokyo 2020, con un percorso che recentemente è stato anticipato potrebbe essere più duro del previsto.
A quel punto Nibali avrà quasi 36 anni e potrebbe essere l’ora di smettere? Fresco di ritiro, Alberto Contador ha lasciato alla soglia dei 35 anni, ma ognuno ha la sua parabola e il siciliano ancora non ci pensa più di tanto. Prima o poi bisognerà anche pensare a smettere, ma il momento del siciliano non è ancora arrivato. “Continuerò finché sarò tra i migliori – spiega – Non so con precisione fino a quando, ma corro perché mi piace e penso che smetterò quando non mi divertirò più“.
Per quanto riguarda i grandi giri difficile dunque al momento sentirlo esprimersi in maniera tranciante, ma lo Squalo dello Stretto sembra avere le idee chiare su chi siano ormai i suoi grandi rivali, soprattutto pensando ai suoi possibili successori nel realizzare la Tripla Corona. “Penso a Chris Froome, che può vincere anche il Giro d’Italia, ma penso anche a Tom Dumoulin, che ha un gran futuro davanti”, commenta Nibali, di fatto lasciando fuori dalla contesa uomini eccellenti come Nairo Quintana (Movistar) e Fabio Aru (UAE Team Emirates), malgrado abbiano già sbloccato il loro contatore.
Una considerazione che potrebbe far storcere il naso a qualcuno, ma che tutto sommato rispecchia effettivamente le possibili gerarchie che potrebbero instaurarsi, considerando anche la maggiore propensione alle cronometro degli uomini da lui citati. Senza dimenticare anche il siciliano, che quest’anno con il doppio podio a Giro e Tour ha ricordato a tutti di essere ancora ai massimi livelli. Il prossimo anno, con una squadra rinforzata con alcuni arrivi importanti, sarà ancora della partita.
Magari potendo contare anche sul fratello Antonio, che al suo primo grande giro della carriera si è rivelato elemento prezioso. “Antonio è giovane e può ancora crescere – commenta in proposito – Quest’anno ha fatto grandi progressi e ha corso un’ottima Vuelta a España. Da un punto di vista tecnico, io sono più fortein salita, ma lui ha un buon ritmo in pianura e nei percorsi mossi”.
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